L'alba è giovane.
Con un pizzico d’immaginazione, oltre le nuvole grigio-nere, si può scorgere una luna diana nel cielo francese. Non è un risveglio da una dormita profonda ma un off-load di dolore al ginocchio intorpidito.
Accanto a me un vecchio di 32 anni con la bocca aperta dorme beatamente.
Il finestrino si dipinge di gocce di pioggia dai colori notturni mentre dall’anziano compagno di viaggio traspare un’espressione beota e trasognata come fosse sul palco di in una qualche umida bettola delle highlands scozzesi a suonare qualcosa tipo “Night Train to Lorca” cioè “Night Bus to S.Etienne”.
C’è una luce ceropasquale all’interno del corrierone occupato in ogni dove:
sposto le ginocchia a dx e a sx tentando di ingannare i nervi trasmettitori del dolore ma non c’è niente da fare …
E’ inutile non trovo posto per allungare le gambe.
C’è voglia di dormire ma intanto rifletto facendo lavorare un neurone alla volta per non farli mai incontrare…i due.
Il nostro Mosè è un sorprendente Tiglio che è diventato suo malgrado e a furor di popolo titolare di tutte le prossime trasferte rugbystiche in partenza dal Nord-Est. Ha la situazione sotto controllo come mamma chioccia (fosse così anche l’azienda per il quale lavora…), mi legge nel pensiero e ferma la carovana azzurra per una sosta che darà tregua alle mie stanche membra rattrappite ma anche a qualcosaltro (di certo la prostata dei ruggers a bordo non è un punto di forza).
In un baleno il disordinato convoglio trotterella pinguinamente verso un lindissimo french-grill e grappoli sparuti di umanità varie assolvono ai propri bisogni primari (tuttavia tutti, proprio tutti, inspiegabilmente rinunciano al delizioso french touch café).
E’ un assonnato ritorno da un’assennata partenza verso un appuntamento che è rimandato a 4 anni forse…mah chissà…magari….
Questo non è il topic del match ma è quello del torpedone rebbistico-alimentare “partito alla volta di una partita” : evento per il quale in questo sito si sono spese parole, opere e omissioni, dove si è detto tutto e il contrario di tutto.
Ma in questo momento vedo solo un manipolo di improbabili nick-names che improvvisamente assumono forme umane.
Per cui ti ritrovi a guardare la più bella partita dell’Italia in questo Mondiale a fianco del sosia addolcito del pilone scozzese Smith con in testa una cuffia da piscina azzurra e gli occhialini in tinta (dannazione! A fianco di una tale sagoma ero certo di emulare alcuni esimi forumisti e di andare in mondovisione).
Oppure vedere la meta di Tronky dietro, anche per 1000 e passa km inquadrato esattamente dallo stesso punto di vista, il buon Giando e la sua nuca uguale al nick che lo rappresenta.
Potrei parlare vediamo…
…di Cicca e della condivisibilissima teoria del gioco oltre il fallo (una serie complessa di attività che prevede il no-warning-playing-rugby-continuity-process ovvero nessuna interruzione se i falli non superano un certo livello di gravità), o
…di numero32 a fianco del citato Totanus, o
…dello scapigliato LittleUbo e della iperattiva Phoe :X (questi due erano gli unici con un libro appresso che non parlasse di rugby - intellettuali come pochi - vergogna per tutti noi villici compagni di viaggio), o …
…di Capo che se non ci fosse… Giando dovrebbe inventarlo, o
…di Zuffy “the seasminator” che sceneggerà presto un Sister Act 3 a luci rosse, o …
…dei 4 baskettari trentini, o
… di Giambi dallo sguardo vitreo di chi ha già vissuto tutto il vivibile, o
… di Abba71 e il suo salame slardato, o
… di BigFabio e la sua porchetta (durata il tempo di un sguardo), o
… di Bocia addetto alla tavola imbandita, o
… di Titti con un sorriso per tutti, o
… basta mi fermo perché i mancanti sanno che ciò che voglio dire.
Certo è un solo neurone che gira ma ha dei bei ricordi da riorganizzare in tutto quello spazio …
"Il vento che accarezza l’erba" aostana mentre un gruppo di sciagurati inquina non so quale Doria…il dopo partita ad affogare un po’ di amarezza tra birra, formaggio, panini, vino, limoncello, dolci, taralli ecc condividendola con tutti quelli che ci stavano vicino (compresi alcuni rebbisti di Rovigo che …

).
A fine partita mi sono ritrovato tra 4 scozzesi con il kilt alzato di fronte agli affollati bagni modello cascata del Niagara dello stadio.
Stavo procedendo con difficoltà alle operazioni di recupero disasolando i bottoni dei jeans mentre 4 paia di occhi azzurro circondati da lentiggini mi fissavano con tono compassionevole di chi ha assaporato la paura e ne è uscito comunque.
Con educata cortesia rivolgo il mio sguardo alla loro caritatevole attenzione, portando finalmente a termine il ripescaggio e, mentre anch’io mi esprimo fisiologicamente, profferisco arricciando le labbra in tono dimesso : “Uhm..i suppose it’s easier for you”.
Non ho ancora capito per quale ragione ma i due più vicini sorridendo mi hanno fatto pat-pat sulle spalle con fare amichevole...spero che tanta comprensione fosse giustificata dal risultato della partita…
Ok fermiamo il bus.
Per noi azzurri non è andata come avremmo voluto ma … sabato c’era anche uno che questo sito lo conosce proprio bene (è un sacco azzurro anche

)e che ha un cognome da predestinato della first row

…chissà forse anche lui mentre tornava avrà pensato che sarebbe bastato poco…
Ringrazio tutti i convenuti per la piacevole scampagnata e per la compagnia …anche se non citati (i vari ritrovati davanti allo stadio, le altre combriccole provenienti da ogni dove - sitaroli e non) vi ricordo tutti

. Mi rimane ancora un dubbio: ma il piccolo Zorro di mestrina provenienza era a bordo dell’express o ci stava veramente alle calcagna galoppando due ronzini bianchi a 4 ruote casinò di Venezia branded?
Grazie mates ...