Oggi parliamo della Russia, la nazione comandata da più di vent'anni dal gelido ramarro Putin. Essa, come ben sappiamo, è divisa in 83 regioni amministrative di varia tipologia: 46 oblast, 21 repubbliche, 9 kray ("territori"), 4 okrug ("circondari") autonomi, 2 città federali e 1 oblast autonomo.
In dodici di queste ottantatré entità non è al momento presente un comitato rugbistico ufficiale, e di queste dodici oggi vogliamo parlare.
1
Calmucchia (Repubblica). Situata nel caucaso, non molto distante dalla Georgia, è l’unica regione d’Europa a maggioranza buddista. A dispetto di questo placido sentimento religioso e del nome del territorio, che fa venire in mente calme mucche, la Calmucchia ha vissuto una storia tribolata. I calmucchi erano una popolazione nomade proveniente da est, che trovò qui posto dopo essersi scontrata con altre bellicose tribù nomadi come gli ungari e i tatari. Quando durante la seconda guerra mondiale i tedeschi invasero la Calmucchia, la popolazione locale, refrattaria al comunismo, si schierò in parte con loro, anche militarmente; al termine della guerra Stalin decise perciò la deportazione di quasi tutti i calmucchi verso regioni dell’URSS centrale; sedicimila persone, si stima, morirono nel viaggio o subito dopo. Solo Krushev, una quindicina di anni più tardi, permise ai calmucchi di tornare nelle proprie case, che trovarono però occupate da immigrati russi e ucraini.
2 e 3.
Dei Nenec (circondario autonomo) e
Yamalia (circondario autonomo). Questi due circondari dell’estremo nord, cosparsi da distese di tundra e taiga, sono abitati dai nenec, una etnia che possiamo definire autoctona e somigliante, grosso modo, agli eschimesi. I nenec cacciano renne e orsi polari, ma nell’ultimo mezzo secolo il loro territorio ha vissuto un’esplosione demografica soprattutto grazie alla scoperta e poi allo sfruttamento da parte del governo centrale delle risorse ctonie (petrolio e gas), sfruttamento che ha peggiorato la qualità dell’ambiente ma largamente migliorato l’economia locale. I nenec sono tradizionalmente ritratti insieme ai propri cani samoyedo, che li aiutano a tenere uniti i branchi di renne come cani pastore. Un problema dei nenec, oltre a quelli causati dall’invadenza distruttrice delle compagnie di estrazione, è l’alcolismo, che pare molto diffuso tra i maschi adulti.
4 e 5.
Altai (Repubblica) e
Altai (oblast). Si trovano nel cuore dell’Asia, strette tra Kazakistan, Cina e Mongolia. Ospitano i monti omonimi e sono meta di un discreto flusso turistico da parte dei russi europei, grazie alla loro natura che può ricordare quella alpina.
6
Kurgan (oblast) Un “kurgan” è un tumulo funebre, una collinetta che copre una tomba talvolta di ampie dimensioni. Pare che l’abitudine di erigere questo tipo di tumuli funerari nacque proprio qui, per poi diffondersi ad ampie zone dell’Asia e dell’Europa. Anche gli etruschi erigevano a volte tumuli di questo tipo. L’oblast di Kurgan fu costituito solo settant’anni fa. La popolazione appare in forte calo, da 1.1 milioni del 1989 agli 830mila di trent’anni dopo.
7
Buriazia (Repubblica). Sorge a nord della Mongolia, stretta tra il grande e oblungo lago Bajkal e la Cita. Per l’80% è costituita da montagne e a giudicare dalle immagini su google è molto bella. Prende il nome dagli abitanti autoctoni, i mongoli buriazi.
8
Kamchatka (territorio). Ospita trecento vulcani, ventinove dei quali attivi. Si trova alla stessa latitudine della Scozia ma presenta un clima sub-artico. A molti amanti dei fumetti fa venire in mente la tavola di Pazienza dove Paz si infiltra in una base nazista e “attacca la Kamchatka dalla Cita”, ma viene poi salvato dall’intervento di Pert.
9
Magadan (oblast). Fu fondato meno di un secolo fa da Stalin, soprattutto come destinazione dei prigionieri politici che dovevano lavorare nelle miniere d’oro, argento e tungsteno. Il primo direttore del terribile campo di lavoro di Dalstroy fu poi a sua volta ucciso nelle purghe staliniane. Ciapa là.
10
Ebraica (oblast). Posto nel lontano oriente, ai confini con la Cina, questo piccolo oblast fu disegnato da Lenin per accogliere la comunità ebraica che mal si adattava all’economia comunista, permettendole piccole forme di lavoro e di proprietà autonomi, e forse anche per tenersela lontana. Fu però solo nell’immediato dopoguerra, con l’arrivo di molti profughi scampati alle persecuzioni naziste, che la comunità ebraica locale toccò il proprio apice con 50mila persone, ma dieci anni più tardi questo numero era già dimezzato e ora nell’oblast vivono meno di duemila ebrei; la maggior parte degli altri sono emigrati in Israele, oppure in Europa e in Nord America.
11
Jacuzia (Repubblica) E’ la più grande regione (= non nazione) del mondo. E’ vasta dieci volte l’Italia ma ospita solo 1 milione di abitanti. Questa repubblica accoglie 443mila corsi d’acqua ed è il clima rigido a proteggerne la natura dall’invadenza spesso devastante dell’uomo. Nel suo permafrost sono stati ritrovati recentemente esemplari intatti di cucciolo di mammut e di cucciolo di leone delle caverne. Il suo nome, forse a qualcuno è venuta la curiosità, non c’entra con Jacuzzi, la popolare marca di vasche per idromassaggio, che deriva invece dall’ebraico Jacob.
12
Chukotka (circondario autonomo): è la regione che si protende verso l’Alaska, come Adamo verso Dio nell’affresco di Michelangelo, e si pensa che un tempo all’Alaska fosse unita tramite il passaggio di Bering. Conta appena cinquantamila abitanti, per via del clima molto freddo. Ospita il lago Elgygytgyn, formato dalla caduta di una meteora.
