E io ci ragiono. Abbiamo vinto di un niente partite "ambientalmente" difficili, caratterizzate da trasferte infinite e fuso orario non certo favorevole. Questo indica che siamo sopra USA e Canada più di quanto non dica il punteggio. Abbiamo perso con Tonga una delle 3 partite su 100 che, a rugby, il più forte perde. Ti ricordo che abbiamo creato 7 (sette!) occasioni da meta, concretizzandone ahimè solo 2. Il piedino sulla riga di Bisegni e la palla che scappa di mano a Gega funestano ancora i miei sonni...JosephK. ha scritto:Io inviterei a ragionare su una cosa: abbiamo vinto di un niente contro Usa e Canada. Abbiamo perso con Tonga.
Il che indica che siamo, attualmente, più vicini a quel livello che a quello superiore. Ciò indica altresì che per stare in partita dobbiamo placcare tanto, difendere rognosamente e giocare anche un po' al limite.
Non ho idea se Doyle non abbia fischiato a loro quanto fischiava a noi, a me non pare, ma non ho rivisto la partita e vado a sensazione. Non ho nemmeno idea se abbia realmente cannato l'interpretazione della chiusa, a me pare che ci abbia "premiato" quando eravamo dominanti e "punito" quando chiaramente eravamo sotto con i due piloni stracchi.
Quello che mi pare evidente è che se non creiamo altre modalità per alleggerire la pressione (ad esempio utilizzando benissimo il piede per guadagnare territorio) o essendo, come un tempo, sempre (o la più parte del tempo) dominanti in chiusa, vedremo sempre queste statistiche di falli e queste sconfitte. Se il possesso nostro si attesta sul 25% e il territorio in cui si gioca è al 65% il nostro, come possiamo immaginare di avere più falli a favore? Là sta la chiave, possesso, territorio. E controllo delle fasi statiche.
Io mi stupisco che nel primo tempo, pur per larghi tratti dominati territorialmente, fossimo avanti 9-3 e la ritengo un'ottima notizia. Certo, poi avremmo dovuto mettere in campo un 15 di riserva fresco per tenere e vincere in quel modo...
Non so se Doyle abbia sbagliato l'interpretazione della chiusa, io da profano dico di no. Dico anche che il fuorigioco Domenica era un optional. Però, che i gallesi potessero fare un po' quello che volevano sui punti d'incontro...bè, quello un po' si.
Se facciamo il 25% di possesso è logico che subiamo anche nel territorio, ma se gli avversari non vengono puniti, alzare la percentuale di possesso diventa difficile, e da lì tutto il tuo correttissimo ragionamento. Tra l'altro, con così poco possesso, ogni palla recuperata diventa veramente pesante: 2 falli in più fischiati al Galles (2, non 20) e il possesso sale al 30%. E' ancora poco, ma il rapporto tra noi e loro non è più 3:1, ma 2:1. Non occorre che te ne spieghi l'importanza.
Questo per ribadire la mia opinione: Doyle non è stato l'unico motivo della sconfitta e nemmeno il principale, ma è stato comunque un fattore. Tacerlo non è più intelligente di usarlo come alibi.
Ritengo anch'io un'ottima notizia aver chiuso il primo tempo avanti 7 - 3 pur essendo stati dominati, ma ritengo pessimo non essere riusciti ad andare al riposo sul 14 - 3. La partita è stata persa lì, in quegli ultimi 2 - 3 minuti in cui l'Italia, per stanchezza, scelte discutibili e un pizzico di sfortuna, non ha saputo segnare. Tra l'altro, in quei minuti l'arbitro ha pesato davvero poco.
I ragazzi erano già stanchi, e i primi punti del Galles hanno fatto crollare il poco che c'era in termini di certezze ed energie. Resto convinto che la debacle è stata mentale prima che fisica, un gruzzolo maggiore ci avrebbe permesso di giocare più sereni e magari fare meno stupidaggini. Vincere? No, ma potevano esserci anche 20 punti in meno di gap.