Re: 6 Nazioni 2a giornata Italia vs Irlanda
Inviato: 13 feb 2019, 23:10
occhio che la moglie di Duvenage legge il forum.
Se è stato capitano della U20 di un altro paese non capisco perchè dovrebbe poter giocare per noi. Nazionalità a la carte.Soidog ha scritto:Non si diventa capitano dell'Under 20 Inglese per caso
Per gli Inglesi occorre giocare almeno nei Saxons per essere cappati, avere capitanato l'Under 20 non impedisce di giocare quale eleggibile per la Nazionale di un diverso paese.jpr williams ha scritto:Se è stato capitano della U20 di un altro paese non capisco perchè dovrebbe poter giocare per noi. Nazionalità a la carte.Soidog ha scritto:Non si diventa capitano dell'Under 20 Inglese per caso
Questi regolamenti sono fatti coi piedi anzi col c***.
Tra gli ultimi che ci hanno battuto c'era anche qursto: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Gareth_Anscombejpr williams ha scritto:Se è stato capitano della U20 di un altro paese non capisco perchè dovrebbe poter giocare per noi. Nazionalità a la carte.Soidog ha scritto:Non si diventa capitano dell'Under 20 Inglese per caso
Questi regolamenti sono fatti coi piedi anzi col c***.
I regolamenti su eleggibilità/equiparazione possono essere discutibili, ma evitano fenomeni assai peggiori che sconfinano nel grottesco, ricorrenti in altri sport ad opera di nazioni che concedono la cittadinanza immediatamente agli atleti oggetto del loro poaching in giro per il mondo.jpr williams ha scritto:Ma infatti a me queste cose fanno cacare chiunque le faccia. Non faccio eccezione.
Solo mi dà più fastidio quando le fanno squadre che mi stanno a cuore come Italia e Galles.
Ma qui mi limitavo a notare come siano di merda dei regolamenti per cui fai dei distinguo su quale maglia hai vestito.
Che uno possa vestire la maglia di un paese a qualunque livello e poi quella di un altro ad un altro livello lo trovo osceno.
Ma a quanto pare a voi qua vi fate andare bene tutto. Mi sembra digeriate qualunque cosa.
Mi piacerebbe sapere se c'è qualcosa di permesso dai regolamenti che trovate almeno eticamente discutibile.
Qui accettiamo che uno giochi per un paese e poi per un altro indifferentemente. E va bene tutto.
Poi se sento qualcuno che si lamenta dei voltagabbana politici mi metto a ridere.
Come ben sai, anche se non sono sempre d'accordo con te su codeste questioni capisco benissimo i tuoi sentimenti in proposito. Non in questo caso però, dato che credo ci siano mille casi di giocatori che potrebbero essere a "metà" tra due nazionali (il caso più semplice, genitori di due nazionalità diverse) e mi sembra ingeneroso costringerli a fare una scelta a 18-19 o 20 anni. Anche perché se vivi in UK o Irlanda andare a fare l'U20 in Nuova Zelanda o simili non è proprio facilissimo e spesso fare le nazionali giovanili con la squadra più "comoda" è una occasione irrinunciabile. Capisco che questo non è il caso di Braley o di altri equiparati ma queste situazioni esistono e devono essere considerate quando si fanno i regolamenti.jpr williams ha scritto:Ma infatti a me queste cose fanno cacare chiunque le faccia. Non faccio eccezione.
Solo mi dà più fastidio quando le fanno squadre che mi stanno a cuore come Italia e Galles.
Ma qui mi limitavo a notare come siano di merda dei regolamenti per cui fai dei distinguo su quale maglia hai vestito.
Che uno possa vestire la maglia di un paese a qualunque livello e poi quella di un altro ad un altro livello lo trovo osceno.
Ma a quanto pare a voi qua vi fate andare bene tutto. Mi sembra digeriate qualunque cosa.
Mi piacerebbe sapere se c'è qualcosa di permesso dai regolamenti che trovate almeno eticamente discutibile.
Qui accettiamo che uno giochi per un paese e poi per un altro indifferentemente. E va bene tutto.
Poi se sento qualcuno che si lamenta dei voltagabbana politici mi metto a ridere.
soprattutto a S. Valentino, la festa più commerciale che ci siajpr williams ha scritto:Ok, vabbè, manco a S. Valentino i sentimenti contano più niente.
E invece sono proprio i sentimenti che contano, caro jpr. Forse non hai nessun contatto diretto con chi vive situazioni del genere ed è per questo che il mio discorso non ti è chiaro. Io ho un amico la cui famiglia è dovuta scappare dalla Bosnia a metà anni 90, a causa del terribile conflitto che ha coinvolto quelle terre. Lui è cresciuto in Italia dai 6 anni in poi, diventando italiano nella cultura, nei costumi e nel cuore. Purtroppo per la legge è diventato italiano solo a 18 anni perché, come tu ben saprai, questa è la nostra ridicola situazione. In ogni caso lui è italiano, non ci sono dubbi. Però è anche bosniaco, per lingua, famiglia, cultura, origine. Ecco, lui ha due patrie, due case nel suo cuore. Se lui fosse stato uno sportivo di livello non avrei avuto nulla da ridire nel vederlo a 18 anni, indossare la maglia azzurra, quella del paese dove è cresciuto, vive, va a scuola, e che fornisce opportunità che in Bosnia non esistono. Se poi dopo a 22 anni, da adulto e sportivo professionista, sentisse in cuor suo di voler rappresentare la sua nazione di origine invece che quella che l'ha adottato, non avrei nuovamente nulla da ridire. No, non ferirebbe i miei sentimenti neanche un po' e mi sembrerebbe giusto che lui abbia questa possibilità.jpr williams ha scritto:Ok, vabbè, manco a S. Valentino i sentimenti contano più niente.
Un altro bell'esempio viene da una nazione con nessuna tradizione rugbystica come la Germania.Chetto4 ha scritto:E invece sono proprio i sentimenti che contano, caro jpr. Forse non hai nessun contatto diretto con chi vive situazioni del genere ed è per questo che il mio discorso non ti è chiaro. Io ho un amico la cui famiglia è dovuta scappare dalla Bosnia a metà anni 90, a causa del terribile conflitto che ha coinvolto quelle terre. Lui è cresciuto in Italia dai 6 anni in poi, diventando italiano nella cultura, nei costumi e nel cuore. Purtroppo per la legge è diventato italiano solo a 18 anni perché, come tu ben saprai, questa è la nostra ridicola situazione. In ogni caso lui è italiano, non ci sono dubbi. Però è anche bosniaco, per lingua, famiglia, cultura, origine. Ecco, lui ha due patrie, due case nel suo cuore. Se lui fosse stato uno sportivo di livello non avrei avuto nulla da ridire nel vederlo a 18 anni, indossare la maglia azzurra, quella del paese dove è cresciuto, vive, va a scuola, e che fornisce opportunità che in Bosnia non esistono. Se poi dopo a 22 anni, da adulto e sportivo professionista, sentisse in cuor suo di voler rappresentare la sua nazione di origine invece che quella che l'ha adottato, non avrei nuovamente nulla da ridire. No, non ferirebbe i miei sentimenti neanche un po' e mi sembrerebbe giusto che lui abbia questa possibilità.jpr williams ha scritto:Ok, vabbè, manco a S. Valentino i sentimenti contano più niente.
Ovviamente questo discorso non vale in moltissimi casi che ti schifano ma casi come questo esistono e vanno considerati, tutto qua.
jpr williams ha scritto:Ma infatti a me queste cose fanno cacare chiunque le faccia. Non faccio eccezione.
Solo mi dà più fastidio quando le fanno squadre che mi stanno a cuore come Italia e Galles.
Ma qui mi limitavo a notare come siano di merda dei regolamenti per cui fai dei distinguo su quale maglia hai vestito.
Che uno possa vestire la maglia di un paese a qualunque livello e poi quella di un altro ad un altro livello lo trovo osceno.
Ma a quanto pare a voi qua vi fate andare bene tutto. Mi sembra digeriate qualunque cosa.
Mi piacerebbe sapere se c'è qualcosa di permesso dai regolamenti che trovate almeno eticamente discutibile.
Qui accettiamo che uno giochi per un paese e poi per un altro indifferentemente. E va bene tutto.
Poi se sento qualcuno che si lamenta dei voltagabbana politici mi metto a ridere.
nonostante quattro mogli (non sono mussulmano) sono un inguaribile sentimentalistajpr williams ha scritto:Ok, vabbè, manco a S. Valentino i sentimenti contano più niente.