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Kispa ha scritto:RUGBY. LE DUE SOCIETÀ CITTADINE SI SEPARANO DOPO SOLTANTO UN MESE DI UNIONE: ADESSO UNA GIOCHERÀ IN SERIE A1 E L’ALTRA RIPARTIRÀ DALLA A2
Rottura Brescia-Leonessa: il matrimonio è già finito
Un problema «burocratico» crea una frattura insanabile: incredibilmente cancellata una fusione già celebrata
Si è deciso senza riflettere. Non voglio credere ad un disegno studiato a priori
GIANCARLO TURATI
EX PRESIDENTE LEONESSA
Per tutti era già chiaro che la fusione si sarebbe fatta anche in A2
PIERO MOLINARI
EX PRESIDENTE BRESCIA






Beppe De Maria
E’ finito ancora prima di essere consumato il matrimonio fra Rugby Brescia e Leonessa 1928, ufficializzato solo qualche settimana fa. Con un comunicato fatto pervenire nella sede del Brescia il Leonessa 1928 ha confermato quello che già si sapeva e cioè l’iscrizione al campionato di A1 e la volontà di proseguire da soli l’avventura: ognuno per la sua strada ancor prima di cominciare.
Sulla decisione presa dalla Leonessa pesa molto la decisione del Consiglio federale che aveva bocciato la «fusione» con accorpamento da parte del Brescia e che obbligava la nuova società a ripartire dalla A2 conquistata appunto dalla squadra biancoazzurra. Se l’operazione fosse stata fatta al contrario, e cioè con l’accorpamento del Brescia nella Leonessa, l’operazione sarebbe stata giudicata valida in quanto la A1 era stata guadagnata sul campo dalla squadra di estrazione rovatese.
Non è bastata neppure la figura di Alfredo Gavazzi, vicepresidente federale, a garantire il successo dell’operazione. Gavazzi, proprietario di una fetta di quote del rugby Brescia, aveva avvallato la fusione sin dall’inizio cercando la giusta mediazione fra le parti in causa.
Il fallimento dell’operazione porta un po’ di scompiglio anche nei piani del Calvisano, che mirava a prendere il diritto sportivo del Brescia e giocare in quel campionato di serie A che da tre anni sta cercando, ma senza successo, di conquistare sul campo. Di fatto esiste però un accordo fra le due società che riguarda anche la possibilità di una partenza di quella che doveva essere la nuova società da un campionato minore, appunto quello di A Girone 2, e i termini di questo impegno sono stati ribaditi anche da Piero Molinari, neo-dirigente del Rugby Brescia.
«Nel momento in cui ci si è seduti per chiudere la trattativa era a tutti chiaro che l’operazione si sarebbe fatta comunque, indipendentemente dalla categoria. Per cui si riteneva che, anche l’iscrizione alla A1 da parte della Leonessa fosse un passo dovuto che sapevamo in partenza. La decisione di contravvenire agli accordi sottoscritti ci lasciato stupefatti». Dall’altra parte però (sponda Leonessa), c’è chi ha spinto sul fronte scissionista, non avendo digerito l’accordo e rivalendosi a vecchie ruggini del passato. sull’orgoglio di giocare in A1 e sul discorso rimborsi, che al Brescia sarebbero inferiori, creando così un certo malumore fra i giocatori della Leonessa che sarebbero dovuti passare al Brescia 1928 (circa 12 su 30) che si sarebbero visti decurtare lo stipendio. Giancarlo Turati, presidente dimissionario della Leonessa (il suo mandato è scaduto alla fine di giugno) ha preso le distanze dalla sua società: «Eravamo tutti d’accoro che l’operazione si sarebbe fatta anche se in A2. E’ una decisone affretta e presa senza riflettere sulle conseguenze. Non voglio credere ad un progetto apposito per danneggiare una o l’altra società». Turati ora medita, dopo un decennio, di abbandonare il rugby. Il Brescia porterà avanti comunque il progetto che ha visto Antonio Bioni assumere la carica di Presidente e con Oliviero Ghirardi alla guida tecnica delle squadra. L’obbiettivo sarà ora quello di programmare un ottimo campionato di A2.
Il flop della fusione tra Leonessa e Brescia è solo una tappa di una sorta di telenovela, che da diversi anni si svolge davanti agli occhi degli appassionati cittadini di rugby. Ma anche degli addetti ai lavori, come si possono definire persone che in qualche modo hanno avuto a che fare, più o meno direttamente, con questa vicenda. I versanti sono ad esempio quello dell’amministrazione comunale, davanti alla quale un mese fa è stato siglato l’accordo che ha unito le società e quello della Federazione Italiana Rugby. I commenti sono dell’assessore allo Sport Giorgio Lamberti e del vicepresidente Fir Alfredo Gavazzi.
LAMBERTI DISPIACIUTO. «E’ con profonda delusione che ho appreso che la fusione tra i due club è abortita. Mi sembra che su questa operazione aleggi una sorta di maledizione, visto che erano anni che tentavano l’avvicinamento. Ora con questi due presidenti si era riusciti a raggiungere un equilibrio. Ieri mattina ho telefonato al presidente Turati per avere chiarimenti e siamo rimasti d’accordo per incontrarci a breve. Intendo apprendere tutti gli aspetti, ma prima di tutto vorrei capire se vi sono margini per ricomporre la frattura. Mi pare paradossale che dopo che le società avevano raggiunto un accordo ora non ci sia modo di rivitalizzarlo».
GAVAZZI PERPLESSO. «Le cose sono molto più semplici di quel che si creda. Quando è stato siglato l’accordo si sapeva che c’era la possibilità di giocare in A2. La Fir doveva valutare chi promuovere in A1 tra le settime, Lions Piacenza e Brescia, dei due gironi dell’anno passato. Gli emiliani avevano più punti ma c’era il fatto che il girone del Brescia era molto più difficile. Alla fine è stata una decisione fondata, presa nel rispetto delle regole. Brescia e Leonessa avrebbero potuto fare il campionato di serie A2, che infondo non tradiva gli scopi di una società che intende valorizzare i giovani. I motivi per i quali invece la Leonessa ha insistito per disputare la serie A1 non spetta a me giudicarli. Come sappiamo, se fosse stata una vera fusione, e non una cessione di quote come è stata, non ci sarebbero stati problemi. Ma la fusione non era possibile perchè il rapporto era tra società con situazioni di bilancio molto diverse. Tuttavia non la vedrei così nera come tende spesso a fare qualcuno. L’intesa è solamente rinviata di un anno». (io dico...speriamo di no a questo punto..)

...e luce fu...

bobo67 ha scritto:Leggo con estremno interesse i giudizi sommari e di parte di quelli che hanno contribuito (e se ne vantano) alla rottura di un accordo che avrebbe fatto solo del bene al rugby bresciano.
Lo ribadisco una volta di più tutti i nodi verranno al pettine.

Da tifoso bresciano non posso che rammaricarmi di quanta poca lungimiranza qualcuno abbia dimostrato.

Certo che la magra figura rimediata a livello nazionale non potrà essere facilmente cancellata.

Comunque sia in bocca al lupo ad ambedue le società.

bobo67 ha scritto:Penso che stiate dimostrando con le vostre parole chi ha veramente voluto la rottura e su questo argomento non c'è alcun bisogno di replicare.
Se volete continuare ad allungare la corda fate pure prima o poi questa finirà e si sa che quando ce l'hai al collo.............
Vi ricordo però semplicemente una cosa che dovrebbe farvi riflettere, dite bene quando Parlate del fatto che molti di voi hanno deciso che a Brescia non volevano giocare (però a questo punto a rovato ci state se siete coerenti), ma allora non capisco come mai chi ha deciso la partecipazione della Leonessa alla società non vi abbia chiesto lumi sulla vostra disponibilità prima dell'accordo stesso.
Quindi o vi hanno scavalcato (cosa che dubito) oppure la vostra parola prima dell'accordo era un altra.
Agli altri tirare le conseguenze.

Comunque a me personalmente sta bene così ognuno per la propria strada (campi compresi)

Una domanda però ve la vorrei fare come mai avete così in pancia questo allenatore?