No non parliamo dell'anno zero, ma proprio perchè i club non assolvono più al loro compito di formare per l'alto livello, servirebbe un'accademia in grado di preparare i più meritevole alla cultura del lavoro: la palestra il campo, l'alimentazione... cio' che si fa in accademia.supermax ha scritto: 23 mar 2022, 16:16 In realtà l'idea che sotto Roma non ci sia nulla è quanto meno balzana. La Sicilia ha tesserati e tradizione. Catania ha una squadra in A ed una in B ed una serie di società satelliti con il CUS Catania da anni nell'élite dell'under 18. Produce poco adesso, a parte l'isolato caso di Licata, ma con seri investimenti può tornare ad essere un polo di riferimento. In Campania non è Napoli il riferimento recente ma Benevento, che ci ha dato Canna, Furno e Perugini e poi si è inaridita. Anche qui c'è una base dalla quale ripartire. Non parliamo dell'anno zero.
Presidenza Innocenti
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Re: Il nuovo presidente
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Re: Il nuovo presidente
Bella analisi, condivido 100%porcorosso ha scritto: 23 mar 2022, 18:06 Innocenti è stato eletto con un programma dichiaratamente riformativo, la sue elezione è stata dettata da un desiderio di cambiamento e dalla debolezza dimostrata dalla vecchia guardia - sia in termini di risultati che di legame con il tessuto elettivo. Il fulcro principale del programma verteva sul rimettere i club al centro della vita federale, sia sul lato competitivo che su quello formativo. Quindi il fatto che siano volate teste e che vengano proposti metodi di sviluppo diversi è del tutto normale. Se quelle teste e quei metodi non fossero stati mediocri e inadatti, non sarebbero stati cambiati.
Credo che tutti si sia anche consci del fatto che quando vengono introdotte delle riforme - a prescindere dalla loro effettiva efficacia - vi è sempre una certa resistenza che vede nel cambiamento un pericolo anziché una opportunità. Tale comportamento è del tutto naturale avviene in politica, in azienda e in qualsiasi campo associativo. Logica vorrebbe che si dovesse criticare il nuovo solo dopo che questo abbia palesato la sua inefficacia, ma avviene sempre che le critiche siano preventive, poiché sono dettate dal timore di perdere quello che si è abituati a concepire come prodotto della propria routine, anche se è poco o se addirittura è negativo.
La riforma di Innocenti ha tra i suoi obiettivi anche quello di coinvolgere i club per spalmare la spesa e cercare di ampliare la produttività e coinvolgere più soggetti. Nessuno si aspetterà una esplosione immediata di adesioni e una produttività da boomer ... tranne i detrattori, ma amen. Se tuttavia questa riforma riuscisse davvero a coinvolgere poli dove i club diventassero co-artefici della crescita avremmo fatto un passo in avanti mille volte più potente di quello di prima che invece contemplava una catena dove la FIR faceva tutto da sola, mentre il ramo squadre locali era abbandonato a se stesso e improduttivo.
Certo, può anche andare tutto male, ma: 1. Prima non andava bene. 2. Se non si rivedono le proprie politiche ogni tot, non si cresce.
Saluti PR-WSM
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
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Re: Il nuovo presidente
Sulla maggior parte delle cose sono d'accordo con te.maxrugby10 ha scritto: 24 mar 2022, 14:54No non parliamo dell'anno zero, ma proprio perchè i club non assolvono più al loro compito di formare per l'alto livello, servirebbe un'accademia in grado di preparare i più meritevole alla cultura del lavoro: la palestra il campo, l'alimentazione... cio' che si fa in accademia.
Ma su una no.
Il compito dei club è quello di competere per un titolo.
Se facendolo formano per qualcosa tanto meglio. Ma un campionato non è un allevamento.
Il fatto di averlo ridotto a questo è gran parte del problema che ne ha mummificato l'interesse allontanando tante persone dai campi da rugby.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Il nuovo presidente
il compito di un club lo decide il club e non c'è scritto da nessuna parte che competere per un titolo sia l'unico obiettivo o il principale.jpr williams ha scritto: 24 mar 2022, 15:27Sulla maggior parte delle cose sono d'accordo con te.maxrugby10 ha scritto: 24 mar 2022, 14:54No non parliamo dell'anno zero, ma proprio perchè i club non assolvono più al loro compito di formare per l'alto livello, servirebbe un'accademia in grado di preparare i più meritevole alla cultura del lavoro: la palestra il campo, l'alimentazione... cio' che si fa in accademia.
Ma su una no.
Il compito dei club è quello di competere per un titolo.
Se facendolo formano per qualcosa tanto meglio. Ma un campionato non è un allevamento.
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Re: Il nuovo presidente
Se vuoi vincere senza svenarti devi formare. Il problema è che al sud si forma e si 'regala' il giocatore a qualche società da Roma in su. Se rivedessero i parametri sarebbe meglio. Un giocatore che va via a 18/20 da una società deve 'valere' il costo di formazione. La società che se lo prende versa una cifra alla società che ha formato e vediamo se cambia l'andazzo. Ovviamente parametri in rapporto alla società di destinazione. Se va ad un club di top10 sono 20mila se va ad una di serie A sono 10mila se va ad una di serie B sono 3000 se va ad una di serie C è zero. Se va ad una società di A e nel giro di tre anni si trasferisce ad una di Top Ten, il club 'di elite' paga la differenza tra quello già incassato e il restante. Costo zero per la Fir. Vuoi vedere che cambia l'andazzo? LA società X piazza due ragazzi incassa 40mila euro e ci fa 6 trasferte da 'signori'. La verità è che il 'mercato' del rugby è ridicolo. Professionismo finto. Invece di spendere soldi per gli stranieri si potrebbero spendere per farli girare tra le piccole. Ma le piccole poi diventerebbero grandi e le attuali grandi non potrebbero esercitare più il monopolio.jpr williams ha scritto: 24 mar 2022, 15:27Sulla maggior parte delle cose sono d'accordo con te.maxrugby10 ha scritto: 24 mar 2022, 14:54No non parliamo dell'anno zero, ma proprio perchè i club non assolvono più al loro compito di formare per l'alto livello, servirebbe un'accademia in grado di preparare i più meritevole alla cultura del lavoro: la palestra il campo, l'alimentazione... cio' che si fa in accademia.
Ma su una no.
Il compito dei club è quello di competere per un titolo.
Se facendolo formano per qualcosa tanto meglio. Ma un campionato non è un allevamento.
Il fatto di averlo ridotto a questo è gran parte del problema che ne ha mummificato l'interesse allontanando tante persone dai campi da rugby.
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Re: Il nuovo presidente
Su questo posso concordare.
Ma il "compito" di un campionato per me è quello di laureare un campione, altrtimenti tanto vale cambiargli nome.
Penso che aver dimenticato questa cosa abbia fatto perdere molto appeal alle società e al torneo stesso annacquandone l'interesse.
Formare può essere uno strumento per metterti in condizione di essere competitivo.
Ma se passa l'idea che le società servono solo a formare giocatori per altri credo che continueremo a vedere partite come Petrarca-Calvisano con 200 persone sugli spalti.
Non a caso l'unico stadio che ancora presenta numeri decenti, anche se meno che in passato, rimane il Battaglini, dove sopravvive una "cultura agonistica" totalizzante e che tiene viva la passione.
E guarda che far dire qualcosa di positivo a me su Rovigo e il suo pubblico è un'impresa non da poco.
Una società che si riduca ad un allevamento senza dignità agonistica non attira alcun interesse e, in definitiva, muore anche economicamente, come sta morendo il nostro domestic.
Ma il "compito" di un campionato per me è quello di laureare un campione, altrtimenti tanto vale cambiargli nome.
Penso che aver dimenticato questa cosa abbia fatto perdere molto appeal alle società e al torneo stesso annacquandone l'interesse.
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Ma se passa l'idea che le società servono solo a formare giocatori per altri credo che continueremo a vedere partite come Petrarca-Calvisano con 200 persone sugli spalti.
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Re: Il nuovo presidente
Un club del sud deve fare i conti anche con il sistema lavorativo ed universitario che hai intorno...
Non regala un ragazzo ad una società del nord semmai si impegna a formare un ragazzo che possa essere in grado di giocare in qualsiasi società, in rapporto alle sue potenzialità, che poi questa società si trova al nord dove magari ci sono anche università o opportunità di lavoro, questi sono altri discorsi ma non direttamente legati alla distribuzione geografica del nostro rugby
Non regala un ragazzo ad una società del nord semmai si impegna a formare un ragazzo che possa essere in grado di giocare in qualsiasi società, in rapporto alle sue potenzialità, che poi questa società si trova al nord dove magari ci sono anche università o opportunità di lavoro, questi sono altri discorsi ma non direttamente legati alla distribuzione geografica del nostro rugby
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Re: Il nuovo presidente
Assolutamente d'accordojpr williams ha scritto: 24 mar 2022, 16:08 Su questo posso concordare.
Ma il "compito" di un campionato per me è quello di laureare un campione, altrtimenti tanto vale cambiargli nome.
Penso che aver dimenticato questa cosa abbia fatto perdere molto appeal alle società e al torneo stesso annacquandone l'interesse.
Formare può essere uno strumento per metterti in condizione di essere competitivo.
Ma se passa l'idea che le società servono solo a formare giocatori per altri credo che continueremo a vedere partite come Petrarca-Calvisano con 200 persone sugli spalti.
Non a caso l'unico stadio che ancora presenta numeri decenti, anche se meno che in passato, rimane il Battaglini, dove sopravvive una "cultura agonistica" totalizzante e che tiene viva la passione.
E guarda che far dire qualcosa di positivo a me su Rovigo e il suo pubblico è un'impresa non da poco.
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Re: Il nuovo presidente
Una società deve assolvere ai principi morali e sportivi che persegue, la vittoria di un campionato fa solamente da contorno a quelle che sono i molteplici obiettivi.
Una società penso debba avere intanto il fine primario di sopravvivere più a lungo possibile e questo può avvenire o attraverso una filiera formativa che li esuli dai ricatti finanziari di un presidentissimo, oppure appartenere ad un tessuto sportivo solido che possa garantire continuità finanziaria .
I club che puntano solo a vincere sono la causa del parziale fallimento del nostro sport...
Questo discorso posso aspettarmelo da un tifoso, ma spero di non sentirlo più dagli addetti ai lavori
Una società penso debba avere intanto il fine primario di sopravvivere più a lungo possibile e questo può avvenire o attraverso una filiera formativa che li esuli dai ricatti finanziari di un presidentissimo, oppure appartenere ad un tessuto sportivo solido che possa garantire continuità finanziaria .
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Re: Il nuovo presidente
Pero' ha detto una cosa diversa. Un club deve puntare a vincere e a essere competitivo se vuole avere appeal. Ed è sacrosanta l'affermazione, Le società possono puntare a vincere attraverso la formazione o il mecenate che mette i soldi e prende i giocatori migliori. Tu li chiami ricatti, io no. Se ci fossero 10 ricattatori in italia avremmo un campionato con un po' di stranieri di prima fascia che alzerebbero il livello.Mr Ian ha scritto: 24 mar 2022, 16:17 Una società deve assolvere ai principi morali e sportivi che persegue, la vittoria di un campionato fa solamente da contorno a quelle che sono i molteplici obiettivi.
Una società penso debba avere intanto il fine primario di sopravvivere più a lungo possibile e questo può avvenire o attraverso una filiera formativa che li esuli dai ricatti finanziari di un presidentissimo, oppure appartenere ad un tessuto sportivo solido che possa garantire continuità finanziaria .
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Re: Il nuovo presidente
Si ma i soldi non rimangono alla società ma sono del presidente e si scoccia del giocattolo se ne va, come abbiamo visto purtroppo tante volte...maxrugby10 ha scritto: 24 mar 2022, 16:30Pero' ha detto una cosa diversa. Un club deve puntare a vincere e a essere competitivo se vuole avere appeal. Ed è sacrosanta l'affermazione, Le società possono puntare a vincere attraverso la formazione o il mecenate che mette i soldi e prende i giocatori migliori. Tu li chiami ricatti, io no. Se ci fossero 10 ricattatori in italia avremmo un campionato con un po' di stranieri di prima fascia che alzerebbero il livello.Mr Ian ha scritto: 24 mar 2022, 16:17 Una società deve assolvere ai principi morali e sportivi che persegue, la vittoria di un campionato fa solamente da contorno a quelle che sono i molteplici obiettivi.
Una società penso debba avere intanto il fine primario di sopravvivere più a lungo possibile e questo può avvenire o attraverso una filiera formativa che li esuli dai ricatti finanziari di un presidentissimo, oppure appartenere ad un tessuto sportivo solido che possa garantire continuità finanziaria .
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Quanto agli stranieri di prima fascia, ma tu veramente credi che oggi possano venire in Italia e giocare ad un livello ancora più basso della Urc? Oggi venire a giocare solo in Italia sarà almeno la sesta, settima scelta che si può avere in Europa. Dobbiamo essere anche realisti, se no ci illudiamo o facciamo falsa informazione
Un club deve puntare a creare una cultura sportiva che sia solida a prescindere dalla vittoria o dalla sconfitta . Se gli stadi si riempiono solo perché ai vince allora dobbiamo iniziare a preoccuparci...e non mi fate il paragone con il 6N. In quel caso la gente non va allo stadio per l enorme differenza tra le contendenti, non perché si perde, infatti basta vedere la entusiasmo di oggi dopo una singola vittoria
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Re: Il nuovo presidente
Ben detto.Mr Ian ha scritto: 24 mar 2022, 16:17 Una società deve assolvere ai principi morali e sportivi che persegue, la vittoria di un campionato fa solamente da contorno a quelle che sono i molteplici obiettivi.
Un club sportivo non è isolato dal tessuto sociale in cui è collocato.
Un club che ragiona così, "compito del il club è competere per un titolo", si può capire dove vorrebbe collocare eventuale contributi federali, e purtroppo temo che la maggioranza dei club ragioni così.
Se fossi un imprenditore e volessi sponsorizzare un club, prima del palmares vorrei vedere il suo bilancio sociale, se lo ha. E poi verificherei che non siano frottole. Ma credo che non sia un mio chiodo fisso, perché dalle mie parti i già pochissimi sponsor si ridurrebbero di parecchio, se i club non si impegnassero nel reclutamento, nella formazione (sportiva e personale) dei bambini e dei ragazzi e non creassero iniziative a favore della società civile
"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
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Re: Il nuovo presidente
Ecco, caro Angelo, secondo me il punto sta tutto nella tua ultima frase che spiega probabilmente perchè tu ed io abbiamo una visione diversa del problema.Mr Ian ha scritto: 24 mar 2022, 16:17Una società deve assolvere ai principi morali e sportivi che persegue, la vittoria di un campionato fa solamente da contorno a quelle che sono i molteplici obiettivi.
Una società penso debba avere intanto il fine primario di sopravvivere più a lungo possibile e questo può avvenire o attraverso una filiera formativa che li esuli dai ricatti finanziari di un presidentissimo, oppure appartenere ad un tessuto sportivo solido che possa garantire continuità finanziaria .
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Abbiamo bias diversi che dipendono dall'essere tu un formatore di professione ed io l'ultimo dei pirla fra i tifosi.
E' naturale che per te lo scopo ontologico di una società sia quello di avvicinare ragazzi allo sport che ami e formarli come rugbysti, e in fondo anche come cittadini migliori.
Credo che questo tuo modo di vedere le cose sia nobilissimo e ti rende davvero tanto migliore di me.
Io, come dicevo, sono uno stupidissimo tifoso qualunque e vado allo stadio per sostenere la mia squadra sperando vinca.
E lo faccio sia se l'obiettivo è il titolo, sia se è l'ingresso ai playoff o arrivare settimo in calssifica quando la tua più acerrima rivale arriva ottava. Oppure anche salvarsi.
Un tifoso va allo stadio (e paga biglietti e abbonamenti, spende alla clubhouse, spende in merchandising) appassionandosi per l'obiettivo agonistico della sua società, qualunque esso sia.
Se tu togli questo e trasformi il club solo ed unicamente in una struttura destinata a lavorare per obiettivi di altri (la nazionale, la franchigia) lo svuoti di qualunque contenuto emozionale e allo stadio vedrai solo altri formatori come te insieme a parenti ed amici dei ragazzi in campo.
Nemmeno io mi appassiono ad un campionato che si riempisse di stranieri.
Ho esposto più e più volte quale sarebbe il mio modello di campionato che prevederebbe l'obbligo per chi voglia parteciparvi di avere strutture formative a partire almeno dalla U14 (se non le hai sei fuori dal torneo) e che queste strutture si avvalgano di tecnici pagati dalla federazione e da essa scelti o accettati (sarebbe l'unica forma di finanziamento ai club che concepirei, altro che soldi per comprare stranieri).
Quindi anche per me la formazione è importante.
Ma la squadra deve avere obiettivi agonistici e perseguirli. Altrimenti, mi spiace dirtelo, ma interesserà a pochissimi.
Come del resto vediamo da quando l'unico scopo del TOP10 pare essere diventato formare giocatori per le franchigie.
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Re: Il nuovo presidente
Ooops, scusa Ian, se ti ho chiamato col tuo nome.
Adesso dovrai uccidermi...
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Re: Il nuovo presidente
Appena mi hai chiamato formatore di professione già mi hai lusingato troppo. ..al massimo cerco di essere un formatore professionale e già ci riesco con molta difficoltà...jpr williams ha scritto: 24 mar 2022, 17:32 Ooops, scusa Ian, se ti ho chiamato col tuo nome.
Adesso dovrai uccidermi...![]()
In realtà entrambi vogliamo la stessa cosa, l' unica differenza è la strada da intraprendere per raggiungere quest' obiettivo e sulla costanza e perseveranza necessaria per mantere il cammino .
Adesso vado a cambiarmi che quando parlo come un federale inizio a sospettare che qualcosa in me non vada ..
Quanto all anonimato, lascia il tempo che trova, tanto ci leggiamo tra 4 gatti per cui chi vuoi a chi interessi chi io sia..
Ora vado a cambiarmi che i ragazzi arrivano al campo e domenica si va a Roma