Il calcio impara dal rugby...
Moderatore: Emy77
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ben venga la sportività...ma l'imposizione dall'alto ha poco senso..
immagino già le scenette con gli applausi IRONICI e i commenti BRAVOBRAVO..BRAVO ARRRUUBBARE!!!
e SORETA E CCHIU BRAV E TE!!!!
quindi alla fine e sempre un discorso di buon senso...
cmq io ho giocato a calcio e a rugby e in entrambi i casi ho avuto partite corrette e partite cattive..quindi generalizzare penso sia sbagliato...
immagino già le scenette con gli applausi IRONICI e i commenti BRAVOBRAVO..BRAVO ARRRUUBBARE!!!
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cmq io ho giocato a calcio e a rugby e in entrambi i casi ho avuto partite corrette e partite cattive..quindi generalizzare penso sia sbagliato...
- pulixipriogu
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Non credo sia così .... semplice, non si tratta di ..... superiorità o di ..... "avversari", si tratta, a mio sommesso avviso, di differente underground, di cosa e come ti hanno insegnato lo "Sport", di cosa e come ti hanno inculcato e plasmato quando eri all'inizio della tua vita sportiva. Di tutte le volte che hai ingoiato una decisione "sbagliata" dell'arbitro, e di tutte le volte che ti sei reso conto che la tua importanza è del gruppo non tua. La differenza non la fanno i soldi, non la fà il diverso sport che pratichi, la fà la tua educazione, la tua etica e la tua morale (sempre sportiva); c'è chi l'ha chi no, e nel calcio PURTROPPO è dimostrato che c'è n'è meno che in altri sport.
Il fair play imposto, mi sembra tanto esercizio di facciata che a nulla serve se non è accompagnato da una politica di sviluppo che sappia trasferirlo alla base, dagli educatori dei bambini agli allenatori delle giovanili, ecc. ecc..
Le differenze ci sono, e non è una gara a chi è eticamente migliore, ben venga il cercare di migliorarsi, ma che non assomigli ad una trovata mediatica per ottenere solo più attenzione in un periodo di disaffezione al calcio. Con questo critico l'atteggiamento della Lega (fair play obbligatorio ma solo da gennaio !!!!!) non dei giocatori per quanto fatto domenica.
Il fair play imposto, mi sembra tanto esercizio di facciata che a nulla serve se non è accompagnato da una politica di sviluppo che sappia trasferirlo alla base, dagli educatori dei bambini agli allenatori delle giovanili, ecc. ecc..
Le differenze ci sono, e non è una gara a chi è eticamente migliore, ben venga il cercare di migliorarsi, ma che non assomigli ad una trovata mediatica per ottenere solo più attenzione in un periodo di disaffezione al calcio. Con questo critico l'atteggiamento della Lega (fair play obbligatorio ma solo da gennaio !!!!!) non dei giocatori per quanto fatto domenica.
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La differenza la fa il fatto che nel rugby se protesti perdi 10 metri, o ti viene girato il calcio... nel calcio no, tutto è permesso.pulixipriogu ha scritto:di cosa e come ti hanno insegnato lo "Sport", di cosa e come ti hanno inculcato e plasmato quando eri all'inizio della tua vita sportiva. Di tutte le volte che hai ingoiato una decisione "sbagliata" dell'arbitro, e di tutte le volte che ti sei reso conto che la tua importanza è del gruppo non tua. La differenza non la fanno i soldi, non la fà il diverso sport che pratichi, la fà la tua educazione, la tua etica e la tua morale (sempre sportiva)
E' una differenza di regole e di metodo, non di educazione.
Perchè altrimenti non si spiegherebbero le decine e decine di post di contestazioni insulti e polemiche varie sugli arbitri che si leggono ogni santo lunedì (e che continuano fino al sabato successivo) su questo sito.
- pulixipriogu
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Io parlavo del praticante, non del tifoso, evidentemente mi sono spiegato male ......
La differenza c'è, e continuo a dire è legata al modo che t'hanno insegnato.
Se protesti ti danno i 10 metri, è vero!! Ma anche nel calcio è vietata la protesta (sanzionata con il cartellino giallo), ma mentre nel rugby le regole si applicano, nel calcio no!! Anche questo fà differenza.
ciao
La differenza c'è, e continuo a dire è legata al modo che t'hanno insegnato.
Se protesti ti danno i 10 metri, è vero!! Ma anche nel calcio è vietata la protesta (sanzionata con il cartellino giallo), ma mentre nel rugby le regole si applicano, nel calcio no!! Anche questo fà differenza.
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Fatti un giro nelle sezioni "serie B" e "serie C"... quelli che contestano e insultano l'arbitro sono i giocatori stessi.pulixipriogu ha scritto:Io parlavo del praticante, non del tifoso, evidentemente mi sono spiegato male ......
Per differenza di "metodo" intendevo proprio questo, a calcio, specie nelle serie superiori, il regolamento in merito alle proteste spesso non viene applicato, nella prassi puoi anche mandare a cagare l'arbitro e cavartela.
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quoto!wolf84 ha scritto:Signori ma non scherziamo il rugby mi ha dato tanto, ma è anche vero che ne rugby ho trovato dei veri bastardi, come nel calcio dei veri signori.
Basta con la casta Rugbystica!!! In campo (io per primo) trovi li peggio bastardi!
basta con 'sti atteggiamenti veramente stucchevoli...
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«Le testate al momento dell'ingaggio le dai all'inizio, quando sei piccolo, poi più. Impari. Certo, si può anche farlo apposta, entrare scorrettamente, lavorare sul collo dell'avversario. Una volta succedevano cose turpi, adesso c'è più professionalità. Qualche cazzotto, un pestone, qualche parola di troppo scappa, ma niente di più. I trucchi del mestiere invece sono mille, e l'arbitro - perché nessun arbitro ha mai giocato in mischia - se non è proprio bravissimo molto spesso ci casca. Basta che io, tallonatore, smetta di spingere per un attimo e la prima linea avversaria, bang, cade a terra. Adesso le fasi sono quattro, almeno teoricamente: crouch, touch, pause, engage. Ci si piega, i piloni toccano con il braccio i piloni avversari, un attimo di pausa e poi ci si intreccia. Se il pilone non tocca l'avversario, o se non si lega bene a lui, o lo tira giù per farlo crollare, l'arbitro fischia la punizione».
«In mischia, come nella touche, per capire cosa fare si usano le chiamate. Sono codici, sequenze di numeri, nomi di donna o di animale. Le cambiamo spesso, perché gli avversari possono decifrarle. Devono essere brevi, comprensibili, il minimo indispensabile per capire cosa fare, se serve correggere la spinta o è meglio far crollare la mischia per ricominciare».
(Carlo Festuccia, tallonatore)
«In mischia, come nella touche, per capire cosa fare si usano le chiamate. Sono codici, sequenze di numeri, nomi di donna o di animale. Le cambiamo spesso, perché gli avversari possono decifrarle. Devono essere brevi, comprensibili, il minimo indispensabile per capire cosa fare, se serve correggere la spinta o è meglio far crollare la mischia per ricominciare».
(Carlo Festuccia, tallonatore)
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a mio parere non si è capita la differenza fra il rendere onore ai vincitori da parte degli sconfitti con una stretta di mao a fine partita comune a tutti gli sport ... che io mi ricordi nelle partite di calcio della nazionale ma anche nelle coppe europee a fine partita i giocatori stringevano la mano all'avversario e si scambiavano le magliette ... adesso mi sa che per problemi di sponsor lo scambio delle magliette sia più complicato ma i resto rimane ...
... il tunnel del rugby ha invece un altro significato ... ma se avesse vinto la fiorentina o avessero pareggiato cosa avrebbero fatto?
O sto dicendo una stupidaggine?
... il tunnel del rugby ha invece un altro significato ... ma se avesse vinto la fiorentina o avessero pareggiato cosa avrebbero fatto?
O sto dicendo una stupidaggine?
- pulixipriogu
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Il particolare conta poco, anzi nulla. In linea generale c'è differenza, di stile e di valori, ed è evidente!! Questo si trasmette anche fuori dal campo, sugli spalti, nel prima e nel dopo partita.
Io mio figlio al campo a vedere rugby lo porto in tutta serenità, allo stadio a vedere calcio ho qualche riserva.
ciao
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