RigolettoMSC ha scritto: 21 nov 2022, 17:49
MadRef ha scritto: 21 nov 2022, 15:16
......... un aspetto che gli arbitri curano specificatamente nel loro lavoro di formazione continua sotto il nome di "game management".
Spessamente lo curano troppo, a mio avviso, e quasi sempre in dipendenza della maglia che porti.
Solo un minuscolo esempio, un episodio assolutamente ininfluente ma parecchio sgradevole: l'espulsione di Steyn a 4 minuti dalla fine in Irlanda Italia dello scorso Sei Nazioni. Stante il risultato corrente (43-6), con l'Italia in 13, con la partita agli sgoccioli, un giallo per un fallo del genere (ammesso che fosse un fallo volontario e non colposo) francamente mi è parso una pura e semplice vigliaccata, magari giusta in punta di regolamento ma non di certo fatta usando il "game management". Guarda, è inutile che giriamo attorno, la maglia che vesti conta e non poco e in tutti gli sport e forse nel rugby più che in altri.
Ne sono convinto anch'io, ma non credo assolutamente che sia a causa di interessi, complotti e cose del genere.
Semplicemente è un pregiudizio negativo, e liberarsene non è facile.
La famosa meta di Tebaldi contro l'Australia? L'arbitro ha pensato
"È impossibile che un mediano italiano sia riuscito ad arrivare all'intercetto senza partire in fuorigioco" Fosse stato Dupont? Mah...
In mischia, dove giudicare correttamente è più difficile, è chiaro che il rischio che ci si appoggi alle conoscenze e quindi al pregiudizio è ancora più alto.
Contro l'Australia, con un pilone australiano che puntava chiaramente il gomito verso il basso, verso il terreno, la prima punizione è stata data contro di noi. Quando è successo una seconda volta, con Cannone che indicava al GdL il gomito dell'avversario, il calcio è stato a nostro favore, ma, ripeto, solo la seconda volta.
Ci vogliono persone particolari, diciamo sopra la media, per fare gli arbitri a questi livelli, e non tutti lo sono. Sapranno anche il regolamento a memoria, ma non sono tutti dei Nigel Owens